CODICE DELLA STRADA

Decreto legislativo 30.04.1992, n. 285

Sezione curata da: Palumbo Salvatore e Molteni Claudio

TITOLO II
DELLA COSTRUZIONE E TUTELA DELLE STRADE

CAPO I
Costruzione e tutela delle strade ed aree pubbliche

 

Articolo 23 CdS
Pubblicità sulle strade e sui veicoli

(Vedi art. 23 del Prontuario del Codice della Strada)
(Vedi art. 47, art. 48, art. 49, art. 50, art. 51, art. 52, art. 53, art. 54, art. 55, art. 56, art. 57, art. 58 e art. 59 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del C.d.S.)

   1. Lungo le strade o in vista di esse è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l'efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l'attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione; in ogni caso, detti impianti non devono costituire ostacolo o, comunque, impedimento alla circolazione delle persone invalide. Sono, altresì, vietati i cartelli e gli altri mezzi pubblicitari rifrangenti, nonché le sorgenti e le pubblicità luminose che possono produrre abbagliamento. Sulle isole di traffico delle intersezioni canalizzate è vietata la posa di qualunque installazione diversa dalla prescritta segnaletica.
   2. È vietata l'apposizione di scritte o insegne pubblicitarie luminose sui veicoli. È consentita quella di scritte o insegne pubblicitarie rifrangenti nei limiti e alle condizioni stabiliti dal regolamento, purché sia escluso ogni rischio di abbagliamento o di distrazione dell'attenzione nella guida per i conducenti degli altri veicoli.
   3. (1)
   4. La collocazione di cartelli e di altri mezzi pubblicitari lungo le strade o in vista di esse è soggetta in ogni caso ad autorizzazione da parte dell'ente proprietario della strada nel rispetto delle presenti norme. Nell'interno dei centri abitati la competenza è dei comuni, salvo il preventivo nulla osta tecnico dell'ente proprietario se la strada è statale, regionale o provinciale.
   4-bis. (2) È vietata sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell'appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all'orientamento sessuale, all'identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche.
   4-ter. (2) Con decreto dell'autorità di Governo delegata per le pari opportunità, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e con il Ministro della giustizia, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono stabilite le modalità di attuazione delle disposizioni del comma 4-bis.
   4-quater. (2) L'osservanza delle disposizioni del comma 4-bis è condizione per il rilascio dell'autorizzazione di cui al comma 4; in caso di violazione, l'autorizzazione rilasciata è immediatamente revocata.
   5. Quando i cartelli e gli altri mezzi pubblicitari collocati su una strada sono visibili da un'altra strada appartenente ad ente diverso, l'autorizzazione è subordinata al preventivo nulla osta di quest'ultimo. I cartelli e gli altri mezzi pubblicitari posti lungo le sedi ferroviarie, quando siano visibili dalla strada, sono soggetti alle disposizioni del presente articolo e la loro collocazione viene autorizzata dall'Ente Ferrovie dello Stato, previo nulla osta dell'ente proprietario della strada.
   6. Il regolamento stabilisce le norme per le dimensioni, le caratteristiche, l'ubicazione dei mezzi pubblicitari lungo le strade, le fasce di pertinenza e nelle stazioni di servizio e di rifornimento di carburante. Nell'interno dei centri abitati, nel rispetto di quanto previsto dal comma 1, i comuni hanno la facoltà di concedere deroghe alle norme relative alle distanze minime per il posizionamento dei cartelli e degli altri mezzi pubblicitari, nel rispetto delle esigenze di sicurezza della circolazione stradale.
   7. È vietata qualsiasi forma di pubblicità lungo e in vista degli itinerari internazionali, delle autostrade e delle strade extraurbane principali e relativi accessi. Su dette strade è consentita la pubblicità nelle aree di servizio o di parcheggio solo se autorizzata dall'ente proprietario e sempre che non sia visibile dalle stesse. Sono consentiti i segnali indicanti servizi o indicazioni agli utenti purché autorizzati dall'ente proprietario delle strade. Sono altresì consentite le insegne di esercizio, con esclusione dei cartelli e delle insegne pubblicitarie e altri mezzi pubblicitari, purché autorizzate dall'ente proprietario della strada ed entro i limiti e alle condizioni stabilite con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Sono inoltre consentiti, purché autorizzati dall'ente proprietario della strada, nei limiti e alle condizioni stabiliti con il decreto di cui al periodo precedente, cartelli di valorizzazione e promozione del territorio indicanti siti d'interesse turistico e culturale e cartelli indicanti servizi di pubblico interesse. Con il decreto di cui al quarto periodo sono altresì individuati i servizi di pubblico interesse ai quali si applicano le disposizioni del periodo precedente.
   7-bis. (2) In deroga al divieto di cui al comma 1, terzo periodo, al centro delle rotatorie nelle quali vi è un'area verde, la cui manutenzione è affidata a titolo gratuito a società private o ad altri enti, è consentita l'installazione di un cartello indicante il nome dell'impresa o ente affidatari del servizio di manutenzione del verde, fissato al suolo e di dimensioni non superiori a 40 cm per lato. Per l'installazione del cartello di cui al presente comma si applicano in ogni caso le disposizioni del comma 4.
   8. È parimenti vietata la pubblicità, relativa ai veicoli sotto qualsiasi forma, che abbia un contenuto, significato o fine in contrasto con le norme di comportamento previste dal presente codice. La pubblicità fonica sulle strade è consentita agli utenti autorizzati e nelle forme stabilite dal regolamento. Nei centri abitati, per ragioni di pubblico interesse, i comuni possono limitarla a determinate ore od a particolari periodi dell'anno.
   9. Per l'adattamento alle presenti norme delle forme di pubblicità attuate all'atto dell'entrata in vigore del presente codice, provvede il regolamento di esecuzione.
   10. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti può impartire agli enti proprietari delle strade direttive per l'applicazione delle disposizioni del presente articolo e di quelle attuative del regolamento, nonché disporre, a mezzo di propri organi, il controllo dell'osservanza delle disposizioni stesse.
   11. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo e quelle del regolamento è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 430,00 a euro 1.731,00.
   12. Chiunque non osserva le prescrizioni indicate nelle autorizzazioni previste dal presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.417,00 a euro 14.168,00 in via solidale con il soggetto pubblicizzato.
   13. Gli enti proprietari, per le strade di rispettiva competenza, assicurano il rispetto delle disposizioni del presente articolo. Per il raggiungimento di tale fine l'ufficio o comando da cui dipende l'agente accertatore, che ha redatto il verbale di contestazione delle violazioni di cui ai commi 11 e 12, trasmette copia dello stesso al competente ente proprietario della strada.
   13-bis. In caso di collocazione di cartelli, insegne di esercizio o altri mezzi pubblicitari privi di autorizzazione o comunque in contrasto con quanto disposto dai commi 1, 4-bis e 7-bis (3), l'ente proprietario della strada diffida l'autore della violazione e il proprietario o il possessore del suolo privato, nei modi di legge, a rimuovere il mezzo pubblicitario a loro spese entro e non oltre dieci giorni dalla data di comunicazione dell'atto. Decorso il suddetto termine, l'ente proprietario provvede ad effettuare la rimozione del mezzo pubblicitario e alla sua custodia ponendo i relativi oneri a carico dell'autore della violazione e, in via tra loro solidale, del proprietario o possessore del suolo; a tal fine tutti gli organi di polizia stradale di cui all'articolo 12 sono autorizzati ad accedere sul fondo privato ove è collocato il mezzo pubblicitario. Chiunque viola le prescrizioni indicate al presente comma e al comma 7 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 4.833,00 a euro 19.332,00; nel caso in cui non sia possibile individuare l'autore della violazione, alla stessa sanzione amministrativa è soggetto chi utilizza gli spazi pubblicitari privi di autorizzazione; in caso di violazione del comma 4-bis, il termine è ridotto a cinque giorni e, nei casi più gravi, l'ente proprietario può disporre l'immediata rimozione del mezzo pubblicitario (4).
   13-ter. In caso di inottemperanza al divieto, i cartelli, le insegne di esercizio e gli altri mezzi pubblicitari sono rimossi ai sensi del comma 13-bis. Le regioni possono individuare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione le strade di interesse panoramico ed ambientale nelle quali i cartelli, le insegne di esercizio ed altri mezzi pubblicitari provocano deturpamento del paesaggio. Entro sei mesi dal provvedimento di individuazione delle strade di interesse panoramico ed ambientale i comuni provvedono alle rimozioni ai sensi del comma 13-bis.
   13-quater. Nel caso in cui l'installazione dei cartelli, delle insegne di esercizio o di altri mezzi pubblicitari sia realizzata su suolo demaniale ovvero rientrante nel patrimonio degli enti proprietari delle strade, o nel caso in cui la loro ubicazione lungo le strade e le fasce di pertinenza costituisca pericolo per la circolazione, in quanto in contrasto con le disposizioni contenute nel regolamento, l'ente proprietario esegue senza indugio la rimozione del mezzo pubblicitario. Successivamente alla stessa, l'ente proprietario trasmette la nota delle spese sostenute al prefetto, che emette ordinanza - ingiunzione di pagamento. Tale ordinanza costituisce titolo esecutivo ai sensi di legge.
   13-quater.1. In ogni caso, l'ente proprietario può liberamente disporre dei mezzi pubblicitari rimossi in conformità al presente articolo, una volta che sia decorso il termine di sessanta giorni senza che l'autore della violazione, il proprietario o il possessore del terreno ne abbiano richiesto la restituzione. Il predetto termine decorre dalla data della diffida, nel caso di rimozione effettuata ai sensi del comma 13-bis, e dalla data di effettuazione della rimozione, nell'ipotesi prevista dal comma 13-quater.
   13-quinquies. (5)

 

(1) Comma abrogato dal DLG 22.01.2004 n. 42.
(2) Comma aggiunto dalla Legge 09.11.2021 n. 156, di conversione del D.L. 10.09.2021 n. 121.
(3) Parole sostituite dalla Legge 09.11.2021 n. 156, di conversione del D.L. 10.09.2021 n. 121.
(4) Parole aggiunte dalla Legge 09.11.2021 n. 156, di conversione del D.L. 10.09.2021 n. 121.
(5) Comma abrogato dalla Legge 27.12.2006 n. 296.

 

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OSSERVAZIONI

* Il posizionamento dei cartelli, delle insegne di esercizio e degli altri mezzi pubblicitari (comprese le transenne) fuori dai centri abitati, lungo o in prossimità delle strade ove ne è consentita l'installazione, è (tra l'altro) vietato in corrispondenza delle intersezioni e delle rotatorie (o rotonde) in quanto sono assimilate alle intersezioni a tutti gli effetti (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Decreto 19 aprile 2006 "Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali" - all. 1 - pubblicato in G.U. n. 170 del 24.07.2006). In deroga a quanto sopra è permesso, al "... centro delle rotatorie nelle quali vi è un'area verde, la cui manutenzione è affidata a titolo gratuito a società private o ad altri enti, è consentita l'installazione di un cartello indicante il nome dell'impresa o ente affidatari del servizio di manutenzione del verde, fissato al suolo e di dimensioni non superiori a 40 cm per lato." (art. 23, comma 7-bis del C.d.S.).
* La norma che punisce l'attività di volantinaggio non è contemplata nel D.L.vo n. 285/1992 (Codice della Strada) in quanto detta attività non può essere equiparata ad un "mezzo pubblicitario" tra quelli espressamente elencati ne dall'art. 23 del C.d.S. (Pubblicità sulle strade e sui veicoli) ne' dall'art. 47 del Regolamento C.d.S. (Definizione dei mezzi pubblicitari).
 La citata attività, qualora non autorizzata, integra la violazione (depenalizzata) dell'art. 663 c.p. (Vendita, distribuzione o affissione abusiva di scritti o disegni).
* La rimozione di cartelli, insegne di esercizio o altri mezzi pubblicitari privi di autorizzazione o comunque non consentiti da parte degli enti proprietari delle strade o del concessionario segue due differenti procedure, a seconda se gli immobili su cui i manufatti sono collocato siano di proprietà privata (previa diffida, procede alla sua esportazione) o pubblica, demaniale o rientrante nel patrimonio dei proprietari delle strade (rimozione senza indugio del manufatto), anche se con differenti procedure per il recupero delle spese (Corte di Cassazione Civile, Sezione I, sentenza numero 23073 del 11/11/2016).

 

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GIURISPRUDENZA

.Corte Costituzionale, sentenza numero 174 del 27/07/2023
Circolazione Stradale - Art. 23 del Codice della Strada - Pubblicità sulle strade e sui veicoli - Pubblicità non luminosa sui veicoli se non effettuata per conto terzi a titolo oneroso - Apposizione del marchio e della ragione sociale della ditta cui appartiene il veicolo ad uso privato - Questioni di legittimità costituzionale - Inammissibili le questioni di legittimità costituzionale circa l'art. 23, comma 2 del C.d.S. integrato dall'art. 57, comma 1 del Regolamento C.d.S., nella parte relativa al divieto di apporre scritte o insegne pubblicitarie luminose sui veicoli, consentendola unicamente se non effettuata per conto terzi a titolo oneroso e o, se trattasi di autovetture ad uso privato, se apposto unicamente il marchio e della ragione sociale della ditta cui appartiene il veicolo.

.Corte di Cassazione Civile, Sezione VI, ordinanza numero 1506 del 18/01/2023
Circolazione Stradale - Artt. 2, 11, 12 e 23 del Codice della Strada - Pubblicità sulle strade - Collocazione abusiva di un cartello pubblicitario - Strada non comunale - Competenze - E' legittima la contestazione relativa alla collocazione di un cartello pubblicitario, in assenza di preventiva autorizzazione dell'ente proprietario della strada, da parte degli agenti della Polizia Municipale nonostante che la strada, sebbene di proprietà non comunale, sia ubicata all'interno del territorio del Comune.

.Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza numero 9687 del 04/11/2022
Circolazione Stradale - Art. 23 del Codice della Strada - Collocamento di cartelli pubblicitari - Rilascio di autorizzazioni - Compatibilità con la tutela del patrimonio stradale - Competenze - Qualora il collocamento del cartello pubblicitario sia localizzato su tratto di strada all'interno del perimetro del centro abitato, il rilascio dell'autorizzazione ricade nella competenza del Comune, preposto a valutare la compatibilità dell'impianto pubblicitario con le norme dettate in materia di sicurezza della circolazione, salvo il preventivo nulla osta tecnico dell'ente proprietario della strada a cui spetta, in maniera residuale, un potere di diniego connesso alla compatibilità dell'installazione del cartellone pubblicitario con la tutela del patrimonio stradale.

.Corte di Cassazione Civile, Sezione II, sentenza numero 17027 del 26/05/2022
Circolazione Stradale - Art. 23 del Codice della Strada - Pubblicità sulle strade - Installazione abusiva e omessa rimozione di cartelli pubblicitari - Autonomia delle sanzioni - Per l'installazione abusiva di cartelli pubblicitari in vista di strada extraurbana principale non è necessaria la diffida alla rimozione sulla base dell'autonomia delle sanzioni confermata dalle modifiche legislative intervenute nel 2021, le quali hanno esteso la necessità della diffida alle violazioni dei commi 4-bis e 7-bis, ma hanno continuato a lasciare fuori dalla portata della diffida la violazione di cui al comma 7 dell'art. 23 CdS che suonano come una mera conferma.

.Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza numero 1690 del 09/03/2022
Circolazione Stradale - Art. 23 del Codice della Strada - Pubblicità sulle strade - Concessioni ed autorizzazioni - Il panorama legislativo vigente consente di ritenere che l'autorizzazione all'installazione degli impianti pubblicitari rilasciata dai Comuni in base alla disciplina speciale di cui all'art. 23 del C.d.S., nel rispetto dei criteri e dei vincoli fissati nell'apposito regolamento comunale e nel piano generale degli impianti pubblicitari, abbia una valenza urbanistica ed assolva all'esigenza di tutela sottesa al rilascio dell'ulteriore titolo abilitativo rappresentato proprio dalla concessione di suolo pubblico.

.Corte di Cassazione Civile, Sezione II, ordinanza numero 7362 del 07/03/2022
Circolazione Stradale - Art. 23 del Codice della Strada - Principio di solidarietà e ricorso in sede giurisdizionale - Esposizione senza autorizzazione di locandina - Rapporto di solidarietà tra l'autore materiale della violazione e il responsabile in solido - In tema di sanzioni amministrative per l'affissione di manifesti contenenti messaggi pubblicitari senza la prescritta autorizzazione, ai fini della configurabilità della responsabilità solidale non è sufficiente il solo fatto di averne potuto trarre, il soggetto collettivo, giovamento, ma si richiede che i manifesti siano stati affissi per conto del detto soggetto, che cioè l'attività pubblicitaria sia riconducibile all'iniziativa del beneficiario quale committente o autore del messaggio pubblicitario o che sia documentato il rapporto tra autore della trasgressione ed ente opponente.

.Corte di Cassazione Civile, Sezione I, sentenza numero 23073 del 11/11/2016
Circolazione Stradale - Artt. 23 e 211 del Codice della Strada - Pubblicità vietata sugli immobili - Area privata o pubblica - Procedibilità dell'iter di rimozione - Distinzione - La rimozione di cartelloni o altri mezzi pubblicitari non consentiti da parte degli enti proprietari delle strade o del concessionario segue due differenti procedure, a seconda se l'area su cui i manufatti sono collocati siano di proprietà privata (previa diffida, procede alla sua esportazione) o pubblica, demaniale o rientrante nel patrimonio dei proprietari delle strade (rimozione senza indugio del manufatto), anche con differenti procedure per il recupero delle spese.

 

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